Analisi e valutazione del rischio RADON
Il radon è un gas naturale (Rn) presente maniera diffusa e varia sul territorio italiano solitamente montano o vulcanico (oggetto di monitoraggio da parte dell’Istituto Superiore di Sanità attraverso l’Archivio Nazionale Radon) che, decadendo, si attacca al particolato dell’aria e penetra nell’organismo tramite le vie respiratorie.
Le Regioni a maggior rischio di emissione sono Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Lombardia.
Il rischio radon riguarda l’effetto biologico che può indurre a mutazioni genetiche, causando possibili tumori e leucemie.
La presenza di radon è possibile anche in alcune rocce impiegate come materiali in edilizia, come il tufo, la pozzolana e il peperino.
I lavoratori esposti a rischio radon sono soprattutto quelli che svolgono le loro mansioni nel sottosuolo, in cunicoli e gallerie, ma anche quelli che si occupano di attività estrattive, raccolta e stoccaggio di materiale abitualmente non considerato radioattivo, ma che può contenere radionuclidi naturali, o lavoratori impiegati in strutture termali. Oltre le dieci ore di presenza mensile, sono compresi anche i lavoratori in luoghi come magazzini, luoghi seminterrati. Sono interessati quindi i luoghi come:
– Locali sotto il livello stradale
– Sotterranei, catacombe
– Cave
– Fungaie
– Miniere
– Terme
– Aerei (radiazione cosmica)
– Industria e depositi di fertilizzanti (fosfati)
– Lavorazione di alcuni minerali (pirocloro e bauxite)
– Lavorazione e deposito di sabbie zirconifere (piastrelle) e materiali refrattari
– Lavorazioni di terre rare, torio
– Produzione di pigmento colorante al biossido di titanio
I tecnici qualificati SEO GB & Partners, dopo aver effettuato un sopralluogo e definita la necessità di effettuare o meno alcuni approfondimenti analitici, affiancheranno il datore di lavoro nel redigere la valutazione del rischio specifico